venerdì 15 novembre 2013

FINE DELLA SINISTRA ITALIANA. VENDOLA DA CHE PARTE STA? REDAZIONE, Ilva, Vendola ride con il manager Riva Il governatore: «È puro sciacallaggio» , IL CORRIERE DELLA SERA, 15 novembre 2013



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La scena è rimasta in mente ai tanti tarantini che videro Girolamo Archinà, addetto alle relazioni istituzionali dell'Ilva, strappare di mano il microfono a un giornalista che faceva domande sugli effetti dell'inquinamento a Taranto (in particolare sugli effetti letali delle emissioni). È il 19 novembre 2009 e si discute del siderurgico con Emilio Riva sul tema «Rapporto ambiente e sicurezza». «Un guizzo felino» di Archinà che finisce, dopo qualche mese (luglio 2010), nella discussione tra lui e il governatore della Puglia Nichi Vendola intercettata nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Taranto sui veleni del siderurgico. Discussione il cui audio è stato pubblicato dal sito internet del Fatto Quotidiano.

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Un giornalista chiede al patron del siderurgico
dei morti di tumore|Video. «Non mi sono defilato»

BARI - La scena è rimasta in mente ai tanti tarantini che videro Girolamo Archinà, addetto alle relazioni istituzionali dell'Ilva, strappare di mano il microfono a un giornalista che faceva domande sugli effetti dell'inquinamento a Taranto (in particolare sugli effetti letali delle emissioni). È il 19 novembre 2009 e si discute del siderurgico con Emilio Riva sul tema «Rapporto ambiente e sicurezza». «Un guizzo felino» di Archinà che finisce, dopo qualche mese (luglio 2010), nella discussione tra lui e il governatore della Puglia Nichi Vendola intercettata nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Taranto sui veleni del siderurgico. Discussione il cui audio è stato pubblicato dal sito internet del Fatto Quotidiano.
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Girolamo Archinà
LA FRASE - «Io e il mio capo di gabinetto abbiamo riso per un quarto d’ora» commenta Vendola «l'impresa» di Archinà, una «scena fantastica» con lo «scatto felino». Il governatore, dopo le risate del caso, conferma all'addetto alle relazioni istituzionali dell'Ilva che resta a disposizione. «Dica a Riva che il presidente non si è defilato».

L'ACCUSA - Nell'inchiesta sull'Ilva, Vendola è indagato con l'accusa di concussione aggravata, in concorso con Archinà e altri, per presunte pressioni che avrebbe esercitato sul direttore generale dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, per fargli «ammorbidire» una relazione sui dati ambientali legati di Taranto legati all'inquinamento provocato dall'Ilva.
LA QUERELA DI VENDOLA - Il governatore della Puglia reagisce annunciando querele. «Vendola ha dato mandato ai propri avvocati - è scritto in un comunicato - di sporgere querela ai responsabili dell’articolo on line pubblicato su "Il Fatto quotidiano" di oggi e ripreso da altre testate giornalistiche web. Nell’articolo si racconta, in modo volgarmente strumentale, di presunte risate del Presidente suscitate dalle domande sulle morti per cancro. Come tutti invece possono tranquillamente constatare, il Presidente era solo rimasto colpito dallo specifico episodio in cui Archinà, con un salto improvviso, si era avvicinato ad un giornalista che stava intervistando Riva. È quindi solo lo scatto di Archinà ad aver suscitato il sorriso di Vendola e non certamente il riferimento alla tragedia delle morti per cancro a Taranto. Su questo tema si registra invece, come si può constatare ascoltando la telefonata e non solo, l’attenzione del Presidente Vendola testimoniata dalla sua storia politica e personale».
IL CASO CANCELLIERI - Vendola è a Venezia per l'incontro dei giovani di Confcommercio. A margine dell'appuntamento ha parlato della telefonata tra il ministro Cancellieri e Ligresti: «Quella telefonata presenta un quadro di assoluta inopportunità, il ministro della Giustizia avrebbe fatto bene a rassegnare le dimissioni». Sul colloquio con Archinà, invece, Vendola ha aggiunto: «Non rido per i tumori, sto ridendo per quello che è il guizzo felino di Archinà, che non sente le domande dei giornalisti ma corre a togliere il microfono o il registratore a un giornalista. Si vuole devastare la mia immagine di persona dotata di sensibilità umana: questa è un'operazione lurida e io voglio gridarlo».
IL PDL CHIEDE DIMISSIONI IN CONSIGLIO - Ma la vicenda ha scatenato reazioni politiche decise. Il Pdl in Consiglio regionale chiede l'immediata convocazione di una seduta. «Queste dichiarazioni, al di là degli aspetti penali che non sta a noi valutare - affermano dal Pdl - sta mettendo alla berlina l'istituzione regionale pugliese in quanto tale, di cui mina in termini gravissimi la credibilità a tutti i livelli. È necessario e urgente un'immediata convocazione del consiglio che doverosamente si pronunci su una vicenda che assume sempre più aspetti che non possono essere nè ignorati nè sottovalutati». E il capogruppo, Ingazio Zullo, va oltre: «Direi che basta ascoltare per trarre inevitabili e conseguenti conclusioni. Tra l'altro in queste ore per una telefonata inopportuna Sel insiste nel chiedere le dimissioni di un ministro. Un altro Ministro in passato fu costretto alle dimissioni per una orribile battuta sul martire Marco Biagi. Per una cinica risata telefonica in occasione del terremoto d'Abruzzo, un imprenditore è stato mediaticamente e professionalmente linciato».
L'ATTACCO DEI GRILLINI - «Una sola parola: disgusto. Vendola si dimetta da presidente regione Puglia, non è più credibile». Lo affermano in una nota i parlamentari pugliesi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle. «Ha perso ogni credibilità», si legge nella nota dei parlamentari M5S

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