Secondo un sondaggio effettuato fra gli elettori del PD, solo il 16% sembrerebbe intenzionato a partecipare alle primarie che si terranno l'8 dicembre prossimo. L'11% non avrebbe ancora deciso cosa fare, mentre il 73% non andrà a votare (M.T. Meli, Ora i sostenitori di Renzi temono il flop alle primarie, Il corriere della sera, 9 novembre 2013).
Se le primarie, ormai sbandierate da tempo all'interno di questo partito, dovevano essere il simbolo della democraticità con cui il PD sceglie i propri segretari e candidati premier, ebbene questa notizia dimostra che, finalmente, qualcosa sta accadendo all'interno di questa compagine politica.
Ma non nel senso che gli oligarchi che la dirigono hanno capito che dovrebbero cambiare radicalmente atteggiamento. Sono invece gli elettori ad essersi, finalmente, svegliati dal loro torpore. Forse si saranno resi conto che, fra i quattro candidati in competizione, e cioè Matteo Saponetta, pubblicizzato in tutti i programmi TV di destra e di sinistra, Matteo Detersivo, sponsorizzato dai giornali di destra e di sinistra, Matteo Fettabiscottata, sponsorizzato da imprenditori e finanzieri di destra e di sinistra come Farinetti, Della Valle, Debenedetti e Serra, infine, Matteo il Cattolico, sponsorizzato dalle gerarchie ecclesiastiche dominanti, di destra e di sinistra, non c'è, alla fine, una grande possibilità di scelta: sembrano davvero tutti uguali.
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