lunedì 14 ottobre 2013

MASS MEDIA. TELEVISIONI. IL CASO FAZIO. REDAZIONE, Brunetta scrive alla Vigilanza Rai: «Anomalo che a Fazio sia rinnovato il contratto ora», IL CORRIERE DELLA SERA, 14 ottobre 2013

Il capogruppo del Pdl accusa: il conduttore ha subordinato il rinnovo del contratto alla sua partecipazione a Sanremo


Chiarire la tipologia del nuovo contratto in esclusiva tra Fabio Fazio e la Rai e rendere noto, ufficialmente, l’ammontare del compenso triennale previsto per il conduttore genovese. Lo chiede il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, in un’interrogazione al presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico.
LA LETTERA - «Il conduttore genovese Fabio Fazio - scrive Brunetta - ha un contratto triennale con la Rai, con scadenza il 30 giugno 2014, che prevede un compenso di 2 milioni di euro annui. Nelle scorse settimane il direttore di Rai Uno, Giancarlo Leone, ha ufficialmente confermato Fabio Fazio e Luciana Littizzetto per la conduzione dell’edizione 2014 del Festival di Sanremo che, come consuetudine, andrà in onda nel prossimo mese di febbraio».
«Nella seduta del Consiglio di amministrazione della Rai dello scorso 1 agosto - sottolinea Brunetta - il direttore generale, Luigi Gubitosi, ha presentato un’informativa sul rinnovo triennale del contratto di Fabio Fazio dal 2014 al 2017. Il contratto, che prevede anche la conduzione di «Che Tempo Che Fa», stabilirebbe una decurtazione del compenso del 10% rispetto al precedente accordo: da 2 milioni euro a 1.800.000 euro l’anno; tra l’altro, il nuovo contratto triennale che legherebbe Fabio Fazio alla Rai fino al giugno 2017, con un compenso per tre anni pari a 5 milioni e 400 mila euro, sarebbe proprio in questi giorni alla firma della presidente, Anna Maria Tarantola». «Risulta quanto meno anomalo che il direttore generale Gubitosi - sostiene Brunetta - proponga di discutere in Consiglio di amministrazione il rinnovo di un contratto che non è in scadenza, ma che giungerà a termine addirittura a giugno del prossimo anno. Secondo notizie pubblicate dai principali organi di stampa, lo stesso Fabio Fazio avrebbe imposto un rinnovo anticipato del contratto garantendosi una vera e propria blindatura e subordinando ad esso la conduzione del prossimo Sanremo. L’eventuale conferma di questa circostanza, si configurerebbe come una gravissima forzatura del conduttore nei confronti della Rai, poiché Fabio Fazio risulta già legato contrattualmente alla Rai fino al giugno 2014, cioè ben oltre il periodo di messa in onda della prossima edizione del Festival di Sanremo».

GRILLO - Contro Fazio scende in campo anche il M5S. Con un post dal titolo «L’ipocrisia di Rai3» il blog di Beppe Grillo scrive: «Domenica 13 ottobre 2013 il Tg3 su Rai3 alle ore 19.15 manda in onda un servizio su una famiglia composta da nonna, marito, moglie e tre bambine che vivono (si fa per dire) con la pensione di reversibilità della nonna: settecento (700) euro al mese. Alle 21 circa va in onda sempre su RAI3 «Che tempo che fa» condotto da Fabio Fazio, conduttore televisivo, al quale la Rai ha rinnovato il contratto per tre anni per un importo pari a 5.400.000 euro, cioè 1.800.000 euro all’anno». «Chiedo - prosegue il post pubblicato sul blog - che i portavoce del M5S denuncino, tutte le volte che vanno in una qualsiasi televisione, queste enormi ingiustizie. Anche tenendo presente che sono i pensionati al minimo che pagano il canone.
CODACONS - Ma attacchi da Fazio arrivano anche dalle associazioni dei consumatori. In particolare il Codacons: in un comunicato precisa: «Assolutamente assurdo quanto affermato domenica da Fazio: nessuno può impedire di rendere pubblico un cachet». «La segretezza di cui ieri ha parlato Fazio viene cancellata di netto dal fisco, dal momento che le denunce dei redditi sono pubbliche», ha aggiunto il Codacons. E ancora: sui compensi di Fazio, Littizzetto e Benigni le due organizzazioni hanno presentato «non solo un esposto alla Corte dei conti contro la Rai, ma anche un’istanza d’accesso all’Agenzia delle entrate per avere copia delle denunce dei redditi (che sono pubbliche) dei tre personaggi televisivi e risalire ai cachet elargiti loro dalla Rai.

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