sabato 11 gennaio 2014

POLITICI CRIMINALI. A. PADELLARO, Terremoto L’Aquila, come lupi famelici, IL FATTO, 11 gennaio 2014

Nei giorni che seguirono al terremoto de L’Aquila, nell’aprile 2009, questo giornale titolò in prima pagina: “Fate schifo”. Tale era infatti il disgusto provocato da quell’imprenditore che tutti ascoltammo mentre al telefono gioiva con un suo degno compare per i soldi che sarebbero piovuti sotto forma di appalti e mazzette su quelle macerie e su quei morti.


Nessuno poteva immaginare che lo schifo sarebbe tracimato investendo in pieno la giunta aquilana quasi cinque anni dopo in seguito all’indagine della Procura e agli arresti di politici e funzionari. L’esultanza dell’ex assessore raggiante per la fortuna che a gente come lui deriverà dall’immane tragedia non è soltanto sciacallaggio. Quell’individuo rappresenta, sia pure all’ennesima potenza, una mutazione antropologica sempre più estesa: pubblici amministratori diventati lupi famelici e che pur di rubare e spolpare non si fermano davanti a nulla.
Una volta c’era la bustarella, poi venne la tangente. Oggi sembrano peccatucci di fronte all’orgia di una casta criminale e arrogante che sta vampirizzando un paese allo stremo. E quando i proventi delle rapine non bastano più, costoro sperano nei terremoti e se i morti sono tanti, meglio ancora. Che culo!

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